La visura protesti evita truffe!

La vittima è un imprenditore nel settore della nautica: i due truffatori si presentano per acquistare un’imbarcazione del valore di 100.000 Euro, con in contanti metà della somma pattuita.

Senza stare a guardare il bollettino dei protesti, l’imprenditore si fida e accetta il patto: oltre alla somma anticipata, i due i propongono di pagare la somma mancante tramite dieci assegni da 5.000 Euro.

I due sembrano brave persone e hanno pagato la metà in anticipo: questo basta per l’imprenditore, che non sa l’odissea che sta per percorrere. Gli assegni sono regolari, ma al momento della riscossione, la banca si tira indietro, perché sono scoperti.

La questione inizia a cagionare un danno quando, nella visura protesti online del falso agricoltore, tutti gli assegni vengono inseriti man mano che arrivano. L’imprenditore nautico decide così di presentarsi direttamente a casa dell’acquirente, per cercare una via pacifica di risoluzione: se l’uomo restituirà il battello, tutto sarà dimenticato.

Una volta giunto sul posto, però, il falso proprietario terriero dichiara di aver passato di mano il battello a un’altra persona, non inserita nel bollettino dei protesti: l’imprenditore, pur di rientrare in possesso di quanto perso, si rivolge così alla Guardia di Finanza. La visura protesti online ormai non lascia alcun dubbio: infatti, tutti gli assegni emessi sono solo carta straccia anche per le indagini.

Dopo la querela presentata, i due si sono visti ritirare l’imbarcazione. Si trattava di un piccolo battello, con ben due motori da 350 cavalli e tecnologia di avanguardia per la navigazione marittima.

I due truffatori avevano ottenuto carta bianca dall’imprenditore anche perché uno dei due affermava di essere un ricco proprietario di un vasto appezzamento di terreno agricolo e che avrebbe volentieri garantito con la proprietà in caso di mancato pagamento: opportune verifiche, effettuate per tempo, avrebbero invece dimostrato che la persona in questione non aveva nessuna proprietà a suo nome.

Questa vicenda, che si è svolta a Viterbo, dimostra che non bisogna mai affidarsi alle parole di un cliente: la visura protesti diventa un documento di affidabilità, da richiedere quando si tratta di pagamenti notevoli, per cui sono necessari assegni e cambiali. Fortunatamente, stavolta l’imprenditore è rientrato in possesso del bene senza ricorrere al Tribunale!

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