Traghetti per le isole minori: oltre al biglietto, lo stato di famiglia

Un aumento di due euro e mezzo sul biglietto dei traghetti e degli aliscafi per le isole principali, e di cinque se su queste si trova un vulcano attivo. Sono trentaquattro i Comuni italiani toccati da questo rincaro. Ma c’è sempre la possibilità di non pagare il sovrapprezzo, presentando il certificato di stato di famiglia.

 

La tassa

La norma che prevede l’aumento di prezzo di due euro e mezzo per raggiungere via acqua le isole minori, e di cinque euro se su queste ci sono vulcani attivi, è proposta di legge. Non facile da elaborare, viste le distinzioni che si dovrebbero fare. In realtà, l’unica isola con un vulcano attivo è Stromboli, ma certi Comuni di Ischia e altri dove sono presenti stazioni termali (altre isole minori della Sicilia o l’isola d’Elba) confidano molto nel fatto che grazie alle terme si segnalino attività vulcaniche attive, per cui la speranza del raddoppio a cinque euro rimane viva.

 

L’esenzione

La tassa, di due euro e mezzo o di cinque, può non essere pagata da chi ha residenza nelle isole minori e dai loro parenti. Ma questo vale solo per i familiari dei residenti che hanno pagato l’IMU su un immobile che si trova all’interno dell’isola. Il diritto all’esenzione si può dimostrare presentando in biglietteria, oltre al ticket della tratta, anche lo stato di famiglia e una copia del versamento IMU che è stato fatto. Quindi non possono essere esonerati dal pagamento della tassa i parenti di chi sì ha una casa all’interno dell’isola, ma in affitto e non di proprietà. Anche in questo caso, come per la differenza tra i due euro e mezzo e i cinque, la distinzione fra parenti proprietari e in affitto potrebbe complicare le cose.

 

Riscossione

I sostituti d’imposta saranno le compagnie navali e quelle aeree, non prima, però, di aver ricevuto una lista contenente i Comuni e le isole minori per le quali è necessario pagare il sovrapprezzo. Oltre a questo elenco, le compagnie dovranno ricevere anche indicazioni dall’Agenzia delle Entrate.

 

Il Ministero dell’Economia e quello dell’Ambiente dovranno trovare una soluzione ai problemi che le varie distinzioni creano, auspicabilmente per l’estate prossima.

 

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